Con la costituzione della Lega del Chianti, organismo fiorentino di natura militare e amministrativa, Castellina ricoprì insieme agli altri centri di Radda e Gaiole il ruolo di “Terziere”. La Lega, il cui emblema era il gallo nero, si costituiva in tre Terzieri con Podesteria (capoluogo) a Radda.

Sulla formazione ufficiale delle Leghe del contado fiorentino regna tutt’oggi una gran confusione. Una confusione però ingiustificabile. Per lungo tempo si è presa per buona l’informazione del Villani (1280-1348), secondo cui nel 1250 Firenze divise il suo territorio in tante Leghe del contado. La stessa cosa fece il Repetti nell’800, e ancora oggi molti siti web (anche turistici) riportano quest’affermazione oppure si limitano ad affermare come la Lega del Chianti nacque nel 1384. La sua istituzione risale all’inizio del XIV. Il 1384 è la data degli Statuti superstiti della Lega del Chianti, non la sua fondazione.

La scoperta esatta e attendibile si deve, invece, a un validissimo studioso purtroppo scomparso prematuramente: Alessandro Boglione che per primo affermò, già negli anni ’80 del secolo scorso, una data assai precisa.[1] Lo studioso, indagando su un’antica stirpe dell’aristocrazia rurale, i Signori di Monterinaldi (Radda), individuò un atto notarile del 28 marzo 1306, con il quale i residenti del comunello di Albola (Radda) giuravano fedeltà a Duccio Mancini, nominato 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑛𝑒𝑖 𝐿𝑒𝑔ℎ𝑒 𝑒𝑡 𝑆𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎𝑡𝑖𝑠 𝑑𝑒 𝐶ℎ𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑢𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒… L’avverbio “nuper” ci aiuta anche a capire come tale Lega fosse stata istituita molto recentemente. Nelle imbreviature del suddetto notaio, Fruosino di Chese del fu Falcone da Monterinaldi, che ho avuto modo di consultare più volte durante le mie ricerche, si ritrovano anche atti in cui è chiaramente confermata la genesi della Lega del Chianti. Ad esempio: in un atto del 1298, relativo a questioni finanziarie, si cita un Baldovinetto de Gherardinis 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑠 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑐𝑎𝑟𝑖𝑎𝑡𝑢𝑠 𝑑𝑒 𝐶ℎ𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖.[2] L’espressione è chiarissima: Vicariato, non Lega et Societatis. Precedentemente, infatti, il territorio del contado fu diviso e organizzato in grandi unità amministrative, tra le quali troviamo il 𝑉𝑖𝑐𝑎𝑟𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑆. 𝐷𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑃𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑒𝑡 𝐶ℎ𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖, già citato in documenti del 1260 e del 1285.[3] Tanto è precisa l’indicazione del 1306 ritrovata dal Boglione ormai 40 anni fa, che in un atto dello stesso notaio datato 16 febbraio 1305 si afferma che Buglione del fu Tribaldo dalla Castellina prestò dei soldi a Papuccio da Grignano, soldi che quest’ultimo dette a Bingieri de’ Tornaquinci, 𝘝𝘪𝘤𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘝𝘪𝘤𝘢𝘳𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘩𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪, come parte del suo salario.[4]
Vito De Meo


[1] A. Boglione, Il Chianti nelle più antiche fonti documentali, in Aa.Vv, Chianti. Storia e origine di un nome, IX, Centro di studi storici chiantigiani, Radda in Chianti, 1988, pp. 13-24

[2] ASF, Notarile Antecosimiano, 8347, c. 29r

[3] A. Boglione, Il Chianti …op. cit, pp. 13-24

[4] ASF, Notarile Antecosimiano, 8347, c. 4r