Il quattrocentesco affresco della Madonna del Latte con angeli e i santi Giovanni Battista e Galgano, attribuito alla bottega fiorentina di Bicci di Lorenzo e, recentemente, al Maestro di Signa suo allievo, è il bene culturale, di tipo artistico, più importante della comunità di Castellina in Chianti . Il più antico ad essere ancora presente nel luogo di origine, cioè nella chiesa del SS. Salvatore, e quotidianamente fruibile al pubblico. Un’opera artistica meravigliosa per fattura, caratteri stilistici, iconografia e che testimonia, anche in questo piccolo ma suggestivo angolo di mondo, un’evidente segno dell’esteriorità religiosa presso il quale, per ben sei secoli, il popolo si riuniva e si riunisce tutt’oggi con profonda devozione, creando momenti di riflessione e cordiali occasioni di aggregazione sociale.


Il recupero ottenuto con l’intervento restaurativo nonché la presente pubblicazione, che intende valorizzare ancor più questa testimonianza di civiltà, ci permettono di riscoprire l’estrema rilevanza dell’opera artistica in relazione al luogo di commissione. Nel volume sono presenti interventi di vari studiosi riguardanti sia l’aspetto artistico dell’affresco che aspetti meramente storici; quest’ultimi in particolare cercano di offrire, adottando un dialogo chiaro, semplice e non eccessivamente accademico pur mantenendo una veste rigorosamente scientifica, una visuale generale dell’organizzazione di gruppi laici interessati a promuovere localmente attività solidaristiche nonché di supporto al culto, per meglio comprendere il significato ed i compiti dell’esperienza confraternale in periodo medievale e moderno. Si approfondisce, inoltre, con documenti d’archivio inediti e per la prima volta studiati e pubblicati, la compagine civile e religiosa di Castellina, la travagliata realtà quattrocentesca, scandita spesso dagli incisivi scontri militari tra Siena e Firenze, al fine di rilevare importanti sfumature di un periodo storico così lontano ma che rappresentò la nuova genesi della comunità (Castellina viene ricostruita e fortificata a partire dal 1400).

In questa pubblicazione si è dato ampio spazio agli aspetti prettamente artistici, attraverso solidi contributi propedeutici concernenti l’analisi stilistica della madonna allattante, le sue caratteristiche iconografiche ed il simbolismo, il particolare e specifico culto popolare di tipo mariano, sempre presente a livello locale e maggiormente sviluppatosi nei secoli successivi al Quattrocento. Si è ritenuto utile, se non proprio indispensabile, inserire anche un intervento relativo al processo di restauro, in modo tale da spiegare dettagliatamente questa straordinaria disciplina ai non addetti ai lavori nonché, specificatamente, le modalità operative intraprese per il restauro estetico e conservativo dell’affresco castellinese.

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LEGGI l’introduzione della dott.ssa Maria Emanuele, Funzionario di Area della Soprintendenza senese ai Beni Artistici

LEGGI la prefazione del dott. Paolo Bambagioni, Consigliere della Regione Toscana