Recuperiamo e, volentieri, condividiamo un’interessante inchiesta giornalistica del 1959 pubblicata sul settimanale OGGI, a firma di Neera Ferreri, pseudonimo di Neera Fallaci (1935-1987), sorella della celebre Oriana, e di Giuseppe Piazzi (nato nel 1928 e sempre iscritto all’ordine dei giornalisti). Le fotografie sono a cura del veneziano Dino Jarach (1914-2000).

 

Uno sguardo davvero analitico, quasi antropologico, che penetra il chiuso mondo rurale chiantigiano. I due giornalisti affrontano tematiche interessanti: dalla triste realtà mezzadrile fino al mito del “marito operaio”, dalla spensierata infanzia nei campi fino ai primi amori per “poggi e ginestre”, dagli abbondanti banchetti nuziali – descritti come vere e proprie ecatombe di polli – alle infedeltà coniugali facilmente risolvibili “con due schiaffi”. Conclude l’indagine un curioso trafiletto sulle credenze, antiche superstizioni, intitolato: “i bambini curati dalle streghe”.

Davvero molte le persone intervistate o citate. A Castellina in Chianti ricordiamo, solo a titolo d’esempio, la guarda comunale Giuseppe Ciampoli e la levatrice Valesca Nannoni ma si rammentano anche i Migliorini, numerosa famiglia di mezzadri. Molto più dettagliata l’indagine tra Radda, Gaiole e Panzano, con qualche parentesi anche a San Casciano Val di Pesa e Greve.

 

I temi del fidanzamento, delle nuove tendenze, dell’arrivo della televisione, e del comunismo dilagante mal coniugato a una sottile ma onnipresente devozione popolare, restano i perni principali sui quali ruota l’indagine giornalistica. Per Radda si citano i giovani Giuliana Panichi, suo fratello Remo insieme alla moglie Marcella e alla figlia Mirella; la sarta Edda Palagi e il coltivatore Pietro Mariotti. I mezzadri Pianigiani: Primo e Vasco insieme al “capoccia” Angelo. A Greve troviamo la signora Teresina Gamberi, del podere di Ponte a Gabbiano. A Gaiole la coppia Giovanna Pinti e Giorgio Benvenuti ma anche l’orgogliosa famiglia Ferrucci di Montegrossi, i fieri Anichini di San Polo, coltivatori e allevatori di ottimi bovini. Per San Casciano l’esempio cade sulla famiglia di Attilio Calvetti mentre per Greve e Panzano troviamo il simpatico 83enne Angiolo Martelli, al tempo conosciutissimo con il soprannome di “capoccino”, treccone e affidabile “sensale” di matrimoni.

 

Questo e tanto altro è possibile leggere in questo meraviglioso articolo del 1959. Di seguito si riporta apposita galleria PDF, con scansioni delle pagine ad alta risoluzione.

Buon Chianti! 

Vito De Meo

1959