Il culto della madonna della cintola si sviluppa in ambito agostiniano, solitamente la madonna viene ritratta con ai lati Sant’Agostino e Santa Monica (madre di Agostino che, secondo la tradizione, avrebbe invocato la Madonna per imitarne il modo di vestire). Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel caso specifico di Castellina, il breve di Clemente X venne consegnato insieme al riconoscimento del convento agostiniano di Roma (28 dicembre 1687) e del vescovo di Colle Pietro Petri (12 febbraio 1688). La facoltà di istituire la confraternita fu concessa al Reverendo padre Andrea Bianchi, in quel periodo pievano del SS. Salvatore di Castellina, e in chiesa non vi erano particolari “uffici” da farsi (messe in onore di questo o quell’altro defunto). La compagnia si manteneva con le sole “elemosine ed accatti” della quarta domenica di ogni mese. I confratelli avevano l’obbligo di recitare ogni giorno 13 pater, 8 Ave e una Salve Regina “per acquistare le tante indulgenze che vi sono”. Per il modesto sodalizio castellinese, come attestato in un inventario di primo Settecento, oltre a tutta una serie di paramenti sacri, si disponeva anche di “una statua dorata della Beata Vergine Maria”, oggi perduta.

Una bellissima miniatura presente nel breviario (di approvazione e conferma di privilegi e indulgenze) di Papa Clemente X (17 aprile 1673), rivolto alla compagnia religiosa intitolata alla Madonna della Cintola di Castellina in Chianti fondata nella chiesa del SS. Salvatore nella seconda metà del XVII secolo. Semplicemente meravigliosa.

 

Miniatura raffigurante la Madonna della Cintola

Miniatura raffigurante la Madonna della Cintola

 

 

Un’altra stupenda e, questa volta, ancor più antica, miniatura riguardante il riconoscimento di una compagnia religiosa di Castellina: la compagnia intitolata alla Madonna del SS. Rosario. La “bolla” di riconoscimento è stata emessa il giorno 15 gennaio 1628, quindi durante il pontificato di Urbano VIII (toscano, nato a Firenze) e riconfermata successivamente anche del Vescovo di Colle, Roberto Strozzi, nel 1638, primo anno del suo episcopato. Sappiamo però che questo gruppo era attivo già a partire dal 1619 (mi permetto di rimandare al mio recente contributo: San Fausto Martire. L’arrivo delle reliquie e la genesi del culto).

Ricordiamo brevemente che il culto della Madonna del Rosario si sviluppò in ambito domenicano, a partire dal XII secolo, dove è incentivata la preghiera del rosario, volgarmente detta il vangelo dei poveri perché in quei tempi ben pochi sapevano leggere, quindi il rosario, imparato a memoria, permetteva anche agli analfabeti di pregare e meditare sui misteri cristiani. Anche nella bolla castellinese si specifica che grazie alla protezione della Vergine del Rosario, la flotta cristiana poté sconfiggere i turchi musulmani, vittoria avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di questo avvenimento, papa Pio V (1504-1572) istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario alla prima domenica di ottobre, poi dal 1913 spostata al 7 dello stesso mese.

Per quanto riguarda l’iconografia, solitamente la madonna del rosario viene ritratta con in braccio il bambin Gesù, ai lati della madonna compaiono dei santi appartenenti all’ordine domenicano in atto di ricevere il rosario dalla Madonna o dal Bambino. Spessissimo notiamo San Domenico e Santa Caterina da Siena ma è frequente anche la raffigurazione di Santa Rosa da Lima (sempre domenicana). In questo caso abbiamo Santa Caterina da Siena.

La Compagnia del SS. Rosario di Castellina fu uno dei sodalizi laici più attivi e potenti, seconda solo all’antica compagnia della SS. Annunziata (1495). Nella compagnia del SS. Rosario era presente una specifica sepoltura per i bambini. All’inizio del Settecento, tra i vari “uffici” obbligatori annuali, vi erano: 6 messe piane e una cantata per l’anima di Michele di Bartolomeo Bianciardi (30 marzo) e 4 messe piane e una cantata per l’anima di Francesco di Alessandro Brandini e per suoi eredi (8 aprile). Nell’inventario, tra le varie suppellettili, troviamo registrata anche una statua della SS. Vergine intagliata e dorata, oggi perduta.

Miniatura raffigurante la Madonna del Rosario

Miniatura raffigurante la Madonna del Rosario