E’ stata celebrata sabato, 15 marzo 2014, l’intitolazione della Biblioteca comunale di Castellina in Chianti alla presenza delle autorità civili e religiose e con la partecipazione dei ragazzi della locale scuola media. L’amministrazione comunale intitola la sede della Biblioteca alla memoria di Otello Terzani, attraverso l’apposizione di una targa con la quale il Comune sottolinea il grande contributo dato da Terzani alle istituzioni democratiche castellinesi tra il 1918 e il 1920.

L’iniziativa recepisce una proposta del Gruppo Archeologico Salingolpe, che ha realizzato una pubblicazione di foto e di memorie dattiloscritte di questo giovane della provincia grossetana, giunto con la famiglia a Castellina in Chianti dopo la prima guerra mondiale. Otello Terzani si rese subito attivo nella vita politica e istituzionale di quegli anni diventati tumultuosi con le prime avvisaglie di violenza fascista. Il volume, finanziato dal Comune, è stato presentato durante la cerimonia con letture di alcuni estratti a cura di Spazio Sinfisi e Ares Teatro.

“Ringraziamo il Gruppo Salingolpe – commenta il sindaco Marcello Bonechi – che ha deciso di accendere i riflettori su questo personaggio sicuramente sconosciuto per la maggior parte dei nostri concittadini, ma molto importante per quello che ha fatto nei suoi anni trascorsi a Castellina. Una figura di spicco nella vita politica castellinese del primo dopoguerra, che ha lottato per la difesa della democrazia contro le prime forme di squadrismo fascista”.

 

“Con profondo entusiasmo – aggiunge Vito De Meo, presidente del Gruppo Salingolpe – siamo qui a recuperare, valorizzare e tramandare alle nuove generazioni una memoria importantissima che era, di fatto, scomparsa. Otello Terzani fu un giovane reduce che appena diciannovenne mise da parte gli agi (lavorava stabilmente come impiegato comunale) e i ritrovati affetti famigliari per opporsi tenacemente a un predominante stato del lavoro ancora di stampo feudale. Per il benessere degli umili, si attivò affinché nascessero le prime leghe contadine, mezzadrili, i sindacati e persino una cooperativa di consumo diretto. Dopo la cacciata da parte degli squadristi, Otello, da inflessibile antifascista, passò 10 anni della sua vita in confino politico nelle aree più remote del nostro Paese. Un ringraziamento davvero sentito nei confronti dell’Amministrazione Comunale per aver accolto questo nostro progetto e promosso la stampa del volume contenente un interessantissimo spaccato di storia locale.”

Castellina fu il primo comune in Italia a cadere nelle mani dei fascisti. Anche a distanza assai lunga di tempo, io rammento benissimo lo svolgimento delle cose di quel 4 novembre nefasto e del giorno successivo; perché vi partecipai in prima persona […]” Otello Terzani.